Spesso, quando si parla di cancro, si tralascia un distretto corporeo importante: la bocca.
Eppure il cancro orale si presenta nella popolazione con numeri considerevoli: ogni anno in Italia le nuove diagnosi sono 9000 con una mortalità a cinque anni di oltre il 40%, il sesso maschile è colpito tre volte di più rispetto a quello femminile e il rischio di contrarre la malattia aumenta con l’età, specialmente oltre i 70 anni.
Tra le sedi più frequentemente attaccate dalla malattia vi sono il pavimento della bocca, il palato molle, il ventre e bordo linguale: per quanto le zone interessate possano essere diverse occorre ricordare che la modifica di quelli che sono i comportamenti e le abitudini di vita errate è in grado di far ridurre sensibilmente l’incidenza della patologia.
Fattori di rischio per il cancro orale
Cause principali:
- fumo
- alcol
- dieta squilibrata
- infezione HPV
Tra i principali fattori di rischio per il carcinoma orale il fumo e l’alcol hanno il ruolo predominante subito seguiti da una dieta squilibrata, una scarsa igiene orale e la positività all’infezione da HPV che, però, sembrerebbe correlata maggiormente al cancro dell’orofaringe rispetto a quello del cavo orale.
Come prevenire il cancro orale
Un fattore importante nell’approccio alla malattia è la diagnosi precoce.
La presenza di lesioni bianche o rosse spesso sanguinanti, piccole verruche, noduli e ulcere che persistono oltre i 15 giorni sono meritevoli di ulteriori accertamenti ma, dal momento che l’autoindividuazione delle lesioni potenzialmente cancerose è difficile, diventano fondamentali i controlli odontoiatrici periodici e le giornate di screening: qualora si riscontrasse un caso sospetto si procederà con un prelievo bioptico in grado di definirne la natura istologica.
![Prevenzione cancro orale](https://www.centrochirurgicosrl.it/wp-content/uploads/2019/12/prevenzione-cancro-orale.jpg)
Come si tratta
Nel momento in cui si delineasse una diagnosi di carcinoma, gli scenari terapeutici saranno differenti in base all’estensione della lesione, all’interessamento dei linfonodi e alla presenza di metastasi.
Nei tumori in stadio I e II la prima opzione terapeutica sarà la chirurgia con l’escissione della lesione fino a raggiungere il tessuto sano: solo in alcuni casi si procederà con la linfoadenectomia per scongiurare il rischio di metastasi linfonodali occulte.
Nel III e IV stadio di malattia l’approccio chirurgico si accompagnerà alla terapia chemio o radioterapica.
A prescindere dallo stadio di progressione del cancro sarà fondamentale l’eliminazione dei fattori di rischio insieme agli agenti irritanti del cavo orale e l’inserimento del paziente in un programma di follow up che permetta allo specialista di monitorare la situazione intercettando il più precocemente possibile eventuali recidive.
Dottoressa Melissa Bertaina – Odontoiatra presso Centro Chirurgico