Per capire la reattività dell’ osso occorre ricordare e conoscere la 1^ Legge di Wolf .
Questa è completata dalla 2^ Legge di Wolff.
Da queste leggi si evince chiaramente l’importanza dell’entità delle forze di compressione e della loro direzione. Se ciò è vero in senso generale a maggior ragione lo è nei mascellari dove andiamo ad inserire elementi che trasferiscono uno stato tensionale completamente differente.
Alle precedenti va aggiunta la Legge di Roux.
Questa spiega l’importanza dello stimolo meccanico nella osteogenesi di qualunque tipo (rigenerativo oppure plastico ).
Per questo motivo in ortopedia è di norma il carico precoce in pazienti protesizzati.
La mancanza di sollecitazioni meccaniche invece ottiene l’effetto opposto. Si pensi alla fragilità ossea degli astronauti di ritorno da una lunga permanenza nello spazio in assenza di gravità. Nel nostro campo possono essere citate le osteodistrazioni meccaniche che portano a tessuto osteoide il quale si trasforma in tessuto proprio con il carico degli impianti successivamente inseriti.
Se osserviamo una sezione di un femore appaiono evidenti questi concetti.
Infatti è possibile differenziare la struttura in zone a maggior carico e in zone a minore carico (trabecolatura) che manifestano ordini architettonici volti a trasmettere le forze agenti in zona articolare ed in corrispondenza dell’inserzione di gruppi muscolari importanti. Già Wolff aveva evidenziato nei suoi diagrammi le linee di forza e la loro direzionalità.